Non si parla di Dio nelle sacre scritture: abbiamo sbagliato tutto?

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E’ sensazionale a mio parere la scoperta portata alla luce da Mauro Biglino, scrittore e traduttore esperto di ebraico antico e dei testi anticotestamentari, secondo cui una traduzione più “fedele” delle Sacre Scritture non parlerebbero di un Dio onnipotente ed eterno.

Mauro-biglinoMauro Biglino da oltre 30 anni è uno dei maggiori studiosi ed esperti della storia delle religioni; ha condotto uno studio sensazionale che ha dato, inoltre, un risultato che potrebbe essere davvero “rivoluzionario”: se si traducono le scritture sacre dell’Antico Testamento senza lasciarsi trasportare da concetti ormai interiorizzati, e da figure retoriche a cui si è sempre dato un solo ed unico significato, si arriva ad una purissima traduzione letterale della Bibbia che non parlerebbe affatto del Dio per come lo conosciamo e intendiamo.

Nell’ebraico antico mancava un vocabolo per tradurre il concetto di Dio ereditato dal patrimonio ellenistico, come mancherebbero anche le parole “eternità” e “onnipotenza” (tradotte nel migliore dei casi con significato di grandezza ma entrambi “limitati e finiti”). Mauro Biglino è stato più volte minacciato da comunità ebraiche e cattoliche affinchè chiudesse il suo lavoro di ricerca, ma lui non si è fermato.

Vi rendete conto che se questa tesi fosse confermata davvero, bisognerebbe rileggere e rivedere ogni cosa che finora è stata, ogni guerra o discriminazione, ogni persecuzione o martirio, ogni anima ogni pensiero ogni vita: la STORIA nella sua intera complessità.

Inferno-Dante-e-VirgilioMilioni di vite dedicate ad un Dio che abbiamo sempre e solo inventato noi. Io sono atea, non credo in un “architetto” o un grande spirito che muove i fili di ognuno di noi, ma so benissimo che la fede cattolica è parte integrante della mia cultura occidentale ed italiana (dall’architettura, all’arte, agli scrittori, alla filosofia, l’etica e la politica) così come la religione cristiana rappresenta la Storia del mondo che oggi conosciamo.

Assieme a questo studioso e scrittore ci si interroga quindi se esista davvero il Dio del libro (per le tre più grandi religioni monoteistiche) e perchè si faccia chiamare in tre modi diversi. Perchè dia insegnamenti diversi e perchè riserva riti e comportamenti diversi per ognuna delle sue comunità di fedeli, ma soprattutto, perchè lascia da millenni i suoi figli scannarsi e uccidersi in suo nome senza mai fermarli o intervenire (eppure dovrebbe essere mosso da un amore smisurato e profondo per ogni creatura).

Come ha riflettuto Biglino la risposta non può essere il libero arbitrio dal momento che sin dalla storia di Adamo ed Eva è ben chiaro a tutti che se si sbaglia se ne subiscono le conseguenze e, se non si seguono i suoi insegnamenti, si va dritti all’Inferno. Ma allora perchè non ha mai fatto chiarezza su ciò che realmente ha detto? Esiste o non esiste questo Dio nelle Sacre Scritture?!

a cura di

Francesca Benedetti

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